I materiali più utilizzati per arredare casa
I nostri architetti spesso ci raccontano che c’è grande confusione quando i clienti si trovano a dover scegliere i materiali da utilizzare per arredare casa. Spesso infatti sono gli stessi rivenditori a non essere non molto chiari ed esaustivi quando devono spiegare le caratteristiche tecniche dei vari rivestimenti. Ecco il motivo di questo approfondimento. Nell’articolo spiegheremo la natura e le caratteristiche dei materiali più utilizzati per arredare l’intera casa. Partiamo dai quelli più noti e diffusi per top e ante della cucina (per ulteriore approfondimento sui modelli di più venduti del 2020 ti rimandiamo al nostro precedente articolo), per poi passare ai tessuti maggiormente richiesti per rivestire l’arredamento del resto della casa.
I materiali più utilizzati per arredare la cucina: focus sul top
Laminato
Il laminato è sicuramente il piano da lavoro più usato per i top della cucina. I motivi sono molteplici: l’ampia varietà di colori e finiture disponibili, la facilità di montaggio, il prezzo competitivo. Il materiale di base è costituito da più strati sovrapposti: una base di truciolato (materiale di scarto della lavorazione del legno) ricoperta da due fogli plastici, uno decorativo, di solito effetto legno o effetto materico, ed uno protettivo, detto “overlay”, in resina melaminica. A fronte della buona resistenza a macchie, urti, graffi e acqua, il laminato generalmente soffre se sottoposto ad alte temperature.
Considerando materiali e processo di lavorazione, oltre al comune laminato, ne esistono altre tre specifiche tipologie:
- il Fenix, materiale innovativo realizzato tramite lavorazioni nanotecnologiche e composto di più strati di cellulosa impregnati di resine termoindurenti e acriliche. La particolare lavorazione lo rende un materiale autoriparante: grazie all’influsso del calore, micrograffi e segni di impronte tendono a sparire. Esteticamente si presenta opaco e setoso al tatto.
- il PET, materiale plastico ecosostenibile. Ottenuto da plastiche riciclate e riciclabile a sua volta, è considerato molto versatile poiché può essere reso lucido, opaco, finto legno o materico.
- HPL, materiale ottenuto tramite una lavorazione che sottopone i vari strati di truciolato ad alta pressione e temperature elevate. È un materiale molto resistente ad alte temperature, graffi, abrasioni e agenti chimici.
Pietre naturali e marmi
Le pietre naturali trovano tutt’oggi una vasta applicazione nell’arredamento e nello specifico nei top per cucina. In questa categoria i materiali più utilizzati per arredare la cucina sono i marmi ed i graniti. Le pietre naturali, data la loro unicità, presentano caratteristiche e costi diversi a seconda della tipologia. In particolare, il marmo è considerato il materiale più pregiato ed elegante fra quelli disponibili per i top. Lo svantaggio principale di questo materiale è dato dall’estrema porosità che lo rende sensibile a numerose tipologie di sostanze.
Quarzo
Il quarzo è considerato in generale il materiale di maggior qualità per i top per la sua altissima resistenza all’abrasione, all’attacco di agenti chimici e al calore. Le lastre sono composte da resina, pigmenti e quarzo in diverse percentuali a seconda dei produttori. I due marchi più conosciuti nel mondo delle cucine sono Okite e Silestone, composti da oltre il 94% di quarzo: ciò rende queste lastre straordinariamente resistenti e durevoli (in media 5 volte più del marmo) e meno porose, quindi inattaccabili da parte di liquidi e macchie.
Pietre sinterizzate
Dekton, Lapitec e Neolith sono lastre di pietra realizzate tramite il cosiddetto “processo di sinterizzazione”. Tale processo consiste nel sottoporre la pietra naturale a temperature e pressione elevatissime per accelerare così le mutazioni metamorfiche che la pietra naturalmente subirebbe nel giro di migliaia di anni. Le pietre sinterizzate sono anche definite “a tutta massa” perché rendono possibile l’installazione di piani ad un’unica lastra, senza giunti.
A livello estetico le sue finiture simulano marmi, cementi, pietre e superfici monolitiche sia lucide che opache.
Gres e ceramiche tecniche
Il Gres, conosciuto anche come Kerlite, è composto da una serie di lamine di ceramica unite con resine particolari, tali da non generare fughe di nessun tipo. Materiale durissimo, igienico e impermeabile, resiste ai graffi e al calore. Tende però ad essere difficile da montare, soprattutto se si tratta di superfici complesse e con molti angoli. Inoltre, è necessario evitare urti nei punti più sensibili come spigoli e angoli.
Biomalta
La Biomalta è un materiale ecocompatibile realizzato con una resina ecologica a base d’acqua e composta per il 40% di inerti provenienti da riciclo certificato. Non assorbe la polvere o agenti inquinanti, non rilascia residui polverosi e non favorisce la crescita di microrganismi nocivi. Inoltre, è ignifuga, idrorepellente e l’assenza di interruzioni, giunzioni e fughe lo rende igienico e impermeabile.
I materiali più utilizzati per arredare la cucina: focus sulle ante
Oltre a laminati classici, Fenix e biomalta, già trattatti per quanti riguarda i top, i materiali da arredamento più utilizzati per le ante sono i seguenti.
Melaminici e impiallacciati
Il melaminico è una carta impregnata di resina melaminica, un materiale sintetico, assemblato ad un pannello di truciolare. I punti di forza del melaminico sono molti, prima di tutto la resistenza all’umidità, ai graffi e alle macchie, e, non ultima, l’estrema versatilità e durevolezza, pur essendo un materiale economico.
L’impiallacciatura invece consiste nel rivestire il truciolato di pannelli di legno pregiato come il noce, l’ulivo, il palissandro o il mogano. I principali vantaggi rispetto al legno massello sono la leggerezza (minor peso specifico), la possibilità di ricavare una metratura più ampia e la capacità di rimuovere o camuffare eventuali imperfezioni del legno.
Laccati e acrilici
Un’anta si dice laccata quando, anziché essere rivestita con uno strato superficiale di legno o laminato, viene colorata con vernici di vario tipo. Le ante laccate, sulle quali è sempre applicata una pellicola protettiva trasparente, permettono una grande variabilità di colorazioni, effetti e texture particolari e ciò le rende pregiate e dal grande impatto estetico. Tuttavia, i laccati necessitano di una cura ed attenzione specifiche dal punto di vista dell’uso e manutenzione onde evitare graffi, macchie, scalfitture e decolorazioni. Per questo motivo il più delle volte si consigliano gli acrilici, sempre materiali sintetici esteticamente molto simili ai laccati ma più resistenti ed economici. Possono essere colorati, tagliati, forati e sagomati in forme di qualsiasi tipo.
Vetri temperati
I vetri temperati sono vetri sottoposti al processo di tempra, lavorazione che prevede di sottoporre il vetro ad alte temperature per poi essere raffreddato con getti d’aria. Ciò lo rende più duro e più resistente ad urti e graffi rispetto al vetro normale. È inoltre inattaccabile dall’umidità e dalla ruggine ed è immune all’attacco delle muffe. I vetri temperati richiedono però una costante pulizia con prodotti specifici per il vetro allo scopo di garantirne una perfetta igiene.
I materiali più utilizzati per arredare il resto della casa: focus sui tessuti di rivestimento
Pelle, ecopelle e similpelle
La pelle è un materiale di lunghissima durata, morbido al tatto e naturale nell’aspetto, ottenuto attraverso il processo della concia. Il materiale richiede una manutenzione accorta ma non così impegnativa: non può essere esposta alla luce diretta del sole e deve essere pulita solo con acqua e detergente.
L’ecopelle è un materiale ancora più pregiato e costoso: rispetto alla normale pelle, conciata utilizzando sostanze a base di cromo, l’ecopelle viene lavorata con sostanze chimiche non dannose per l’ambiente. Le proprietà sono le stesse della pelle.
La similpelle è un tessuto ricavato da fibre sintetiche sulle quali viene applicato un rivestimento di materiale plastico, come il poliuretano. È più economica di pelle ed ecopelle ma anche meno durevole. Tuttavia, è più semplice da pulire, è idrorepellente e antimacchia e non teme la luce del sole. Esteticamente non è dissimile dalla pelle mentre al tatto risulta essere più ruvida.
Tessuti sintetici
Poliestere
Il poliestere è un tessuto fibroso derivante dal petrolio. E‘ morbido, piacevole al tatto e molto resistente al taglio e all’abrasione. I filati di poliestere vengono utilizzati nell’abbigliamento (in particolare sportivo) e nell’arredamento (tende, pavimentazioni, rivestimenti di mobili).
I fili di poliestere presentano un’elevata resistenza all’abrasione, alle pieghe e al calore, una certa elasticità ed una buona resistenza agli agenti chimici e fisici. Tutte queste caratteristiche rendono molto comune l’impiego di questo tessuto in mischia con molte altre fibre, sia naturali che sintetiche. Ad esempio, per renderlo maggiormente confortevole a contatto con la pelle, spesso il poliestere viene unito a fibre naturali, come il cotone. Inoltre, non ha pressoché bisogno di manutenzione, è idrorepellente e offre un buon isolamento termico. Tra gli svantaggi del poliestere la poca traspirabilità e la facilità con cui trattiene le macchie e attira la polvere.
Alcantara
L’alcantara è un materiale a marchio registrato made in Italy e composto da poliestere e poliuretano. Ottenuto da numerosi processi di produzione tessili e chimici, l’Alcantara è un materiale estremamente resistente ma anche morbido, resistente, duraturo e adatto a molteplici impieghi
Si tratta di un materiale pregiato tra le fibre sintetiche e per questo si colloca in una fascia di prezzo medio-alta grazie anche all’aspetto, vellutato, cangiante a seconda della luce e personalizzabile in termini di colore, spessore e proprietà tecniche.
Microfibra
La microfibra è un tessuto artificiale realizzato dall’unione di poliestere e poliamide. Essa si presenta inoltre in due varianti: la microfibra tessuta, caratterizzata da un aspetto camosciato ottenuta tramite l’operazione della cardatura “cardatura” e comunemente utilizzata nel settore dell’abbigliamento, e la microfibra non tessuta, rivestita di poliuretano o altri polimeri e generalmente utilizzata nell’ambito dell’arredamento.
La microfibra è estremamente sottile, resistente, facile da lavare e, rispetto agli altri tessuti sintetici, presenta un notevole vantaggio: è traspirante.
Tessuti naturali
Lino
Il lino è una fibra cellulosica derivata dal fusto della pianta di lino. È considerata inoltre la più resistente tra le fibre naturali: confrontandolo con altri materiali, in termini di resistenza alla trazione, viene classificato immediatamente dopo gli acciai speciali. Proprio a causa della rigidità del tessuto, i capi in lino si riconoscono per il classico aspetto stropicciato e pieno di increspature.
Tra le caratteristiche principali del lino troviamo l’elevata capacità di assorbire l’umidità, che lo rende un tessuto molto traspirante, e le rinomate proprietà isolanti. Inoltre, è anallergico, antibatterico e resistente alle radiazioni elettrostatiche e ai raggi UV. A fronte di tali punti di forza, il lino è un tessuto che si sporca facilmente.
Cotone
Il cotone è una fibra tessile, ricavata dalla bambagia che avvolge i semi delle piante del genere cotone Gossypium. Molti tessuti derivano dalla fibra di cotone: il denim, usato per i jeans, il chintz, lucido e stampato, la spugna, usata per realizzare gli asciugamani, il seersucker, dalla classica superficie increspata, la tela bandera, utilizzata per creare l’omonimo ricamo, ed il fustagno, usato per lo più per gli indumenti da lavoro.
Si tratta di un tessuto traspirante, ipoallergenico e piacevole al tatto. Il cotone può essere lavato senza particolari problemi in quanto allo stato umido migliora la sua resistenza; occorre però evitare l’asciugatura alla luce diretta del sole poiché la fibra tende ad indebolirsi e ingiallirsi. Tra gli svantaggi, offre un isolamento termico limitato, è poco elastico e si sporca facilmente.
Velluto
In generale tutti i tessuti doppi che presentano una superficie di fitto pelo perpendicolare alla stoffa, lisci, compatti e brillanti, vengono identificati come velluti. In realtà sono veri velluti tutti quei tessuti composti da una base su cui sono presenti fili supplementari di ordito tagliati a formare peli corti, caratteristica che rende il velluto morbido e caldo al tatto. Il velluto a coste è un’altra variante del tessuto che si presenta con coste in rilievo, molto più resistente del velluto liscio.
Il velluto è sinonimo di raffinatezza: i colori più comuni per elementi d’arredo in velluto, come i divani, sono le tonalità scure, come il blu, il verde, il bordeaux. Le ultime tendenze prevedono elementi in tonalità pastello, come il rosa e il lilla, oppure in colori accesi, come il giallo e il blu cobalto.
A fronte del pregio legato all’aspetto estetico, il velluto rimane un tessuto molto costoso, non molto resistente e, generalmente, viene considerato poco estivo.
Questi i materiali più utilizzati per arredare la cucina e per rivestire divani, poltrone, letti, sedute e tutti i vari complementi d’arredo. E voi, quali materiali scegliereste per progettare la vostra cucina o per rivestire gli altri mobili? Scrivetecelo nei commenti.